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Roche: il nostro impegno nelle malattie oncologiche

Roche da oltre 50 anni è al fianco dei pazienti oncologici. Una storia fatta di studi rigorosi dei meccanismi molecolari del tumore e del coraggio nel ricercare nuovi modi per trovare il farmaco giusto, per la persona giusta, al momento giusto. Un impegno che si traduce ogni anno in investimenti pari a 40 milioni di euro per la ricerca di soluzioni terapeutiche innovative, e che ci ha permesso di trasformare la vita di moltissime persone grazie ai farmaci biologici, le terapie target e l’immunoterapia. Sono le persone che ci guidano e ci spingono a continuare a riscrivere i libri di medicina: lo abbiamo fatto nella cura dei tumori della donna, scoprendo, sviluppando e mettendo a disposizione farmaci che hanno cambiato in maniera radicale l’attesa di vita delle pazienti con tumore del seno che esprimono un recettore particolare (HER2), arrivando fino alla cura definitiva qualora si intervenga in stadi meno avanzati di malattia.

Oggi, continuiamo a guardare al futuro cercando di comprendere i tumori in maniera sempre più approfondita, grazie anche a tecnologie innovative come il test di profilazione genomica e le biopsia liquida, che ci permettono di identificare le caratteristiche molecolari della malattia, indipendentemente dalla sua localizzazione. Ma l’innovazione non può prescindere dall’ascolto e dalla collaborazione: valori che riteniamo preziosi per accompagnare la nostra vocazione a fare ricerca. Perché il punto di partenza deve sempre essere l’ascolto delle esigenze e delle esperienze dei pazienti e dei loro cari. È per loro che ogni nostro sforzo è orientato, è da loro che partiamo ed è a loro che vogliamo portare le nostre continue innovazioni. Perché solo con il lavoro di squadra potremo fare davvero la differenza nella vita delle persone.

la storia vincitrice
Mi chiamo Yago e vivo ormai da dieci anni con la mia famiglia. Quel giovedì di un freddo dicembre, la mamma e Edo sono venuti al canile e mi hanno portato nella mia nuova casa; sono molto pigro e, sonnecchiando nella cuccia, tengo sotto controllo i miei umani, particolarmente innamorato della mamma. L'anno scorso, era quasi Natale, ho capito che qualcosa non andava; quella sera era diversa. Stando un po’ in disparte, vedevo gli occhi lucidi della mamma, del papà, di Edo e Greta, mani che si incrociavano e sguardi tristi. La dottoressa aveva parlato di un percorso impegnativo, ma non impossibile. Poi, per due giorni, non ho visto la mamma. Quando è tornata stava sdraiata sul divano con gli occhi chiusi. Io non la lasciavo mai sola, la fissavo, ma non chiedevo coccole e nemmeno biscottini. Il papà provava ad alleviare il suo malessere in ogni modo; era stanco, a volte con lo sguardo perso e, sempre impegnato col suo lavoro, mandava avanti la casa incoraggiando tutta la famiglia. La mamma pareva aver perso i capelli, ma poi, quando uscivamo di casa, tornavano magicamente al loro posto. Tempo prima era andata a comprare una parrucca, aveva voluto vivere quel momento non facilissimo solo con la complice leggerezza di tre amiche e di uno spritz. Il papà aveva condiviso la sua scelta e le aveva sorriso; nonostante il suo carattere un po’ ombroso e apparentemente fragile, ha imparato a sorridere un po’ di più, anche se a volte lo vedo piangere da solo con la testa fra le mani. Mamma e papà non si sono mai fermati, si sono fatti coraggio, spesso solo con sguardi silenziosi, certi che tutto questo sia solo una parentesi da affrontare giorno per giorno, un richiamo alla Vita. Non hanno mai nascosto la parola tumore e hanno condiviso questa nuova fase della vita, tenendo lontani pietismi e lacrime. In casa qualcosa non è più come prima, il papà continua a fare di tutto per sostenere la famiglia, ma sa anche che in alcune situazioni è giusto essere vicino senza dare troppi consigli, lasciando la mamma libera di decidere e di stare da sola senza alcuna forzatura. Non so chi aiuti il papà, ma so che ha scoperto di essere più forte di quanto avesse mai pensato. Dice che questa forza arriva dal Cielo ma è anche il riflesso di quella che la mamma gli regala costantemente. Mi chiamo Yago e guardo con fiducia al futuro insieme ad una mamma molto coraggiosa... ma anche il papà non è poi così male!
L’ AUTORE
Attilio Pozzi
IL VIDEO
IL CORTOMETRAGGIO
IL BANDO

Roche S.p.A. intende promuovere e realizzare la quarta edizione del progetto “#afiancodelcoraggio”, volto alla premiazione del racconto scritto da una persona - di sesso maschile e che abbia raggiunto la maggiore età (18 anni) - che viva a fianco di una paziente oncologica o onco-ematologica;
dal racconto vincitore sarà tratto uno spot.

la giuria

Gianni Letta

Gianni Letta

Inizia la carriera giornalistica come Redattore de Il Tempo, testata presso cui assume diverse responsabilità prima di passare alla Direzione che tiene per 15 anni quando assume responsabilità manageriali e giornalistiche nel Gruppo Fininvest e nel Consiglio di Amministrazione di Mondadori. Come Direttore Editoriale ha curato il coordinamento delle attività del Gruppo nell’informazione. È stato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Presidente

Paride Marini Elisei

Laureato con lode in Giurisprudenza presso l'Università La Sapienza di Roma, dal 1998 è Notaio in Roma. Tra i suoi clienti, numerosi Enti ed istituzioni ecclesiastiche, Enti di previdenza ed assistenza, l’Università Lumsa e l’Associazione dei Direttori d’Albergo. È Professore a contratto presso la Facoltà di Economia dell'Università Politecnica delle Marche, dove insegna Legislazione per il Turismo. Membro della giuria del premio Hotel Manager dell’anno, sovrintende, a titolo amichevole e fiduciario, a talune giurie di assegnazione di premi letterari.
Notaio

Angela Coarelli

Romana, dal 1987 lavora all'Ansa dove ricopre il ruolo di Caporedattore Centrale per l'informazione verticale e lo sviluppo di nuovi prodotti editoriali. Di formazione umanistica, ha lavorato a lungo tra l'economia e la finanza, con grandi network TV come Bloomberg, Mediaset, Rai. Ha cominciato giovanissima con Gr3 della Rai, Messaggero e Sole 24 Ore. Come giornalista ma soprattutto come mamma è molto legata ai temi della sanità soprattutto dal punto di vista dei pazienti. Ed in questo contesto che gli oltre 30 anni trascorsi portando un'informazione di qualità al servizio di chi legge è la sua più grande soddisfazione.

Marco Belardi

È fondatore e CEO di Lotus Production, società di produzione cinematografica e televisiva nata nel 2004 e dal 2014 acquisita da Leone Film Group, di cui rappresenta la divisione per i film italiani. Tra le sue principali produzioni di successo: Immaturi e Immaturi – Il Viaggio, Tutta Colpa di Freud, Perfetti Sconosciuti, Italiano Medio, Il Professor Cenerentolo e La Pazza Gioia. Tra i progetti televisivi: Immaturi – la serie, la post produzione del film di Genovese, The Place e l’ultimo film di Muccino A casa tutti bene.

Marco Costa

Milanese, classe 1966, dal 2014 è Direttore delle Reti Tematiche Free e Pay di Mediaset, quali Iris, Top Crime, La5, Mediaset Extra, Mediaset Italia 2. Entra nell’azienda negli anni ’90, lavorando nell’area prodotto tv dal 1990 al 1999. Passa poi in Rai come capostruttura Rai 1 e Rai 2 fino al 2002. Dal 2003 rientra a Cologno Monzese, dove ricopre dapprima la carica di responsabile del palinsesto di Rete 4 e successivamente, dal 2009 al 2013, quella di Vice Direttore di Canale 5.
Elisabetta Iannelli

Elisabetta Iannelli

Elisabetta Iannelli, avvocato civilista, impegnata nel volontariato al servizio dei disabili e per lo sviluppo e la diffusione delle normative a tutela dei malati e dei loro familiari in ambito sociale, sanitario e lavoristico. Vicepresidente di AIMaC, nel 2003 è tra i fondatori di FAVO, di cui è segretario generale ed è fra i promotori della Giornata Nazionale dei Malati di Cancro. Nel 2011 è stata nominata dall’American Cancer Society Global Cancer Ambassador per l’Italia per l’Assemblea Generale ONU che ha adottato la Dichiarazione sulle Malattie non trasmissibili. Il suo motto è: “Il cancro ha cambiato la mia vita, io cambierò la vita con il cancro”
Sabrina Nardi

Sabrina Nardi

Sabrina Nardi, romana, 40 anni attualmente responsabile AIL pazienti al livello nazionale. appassionata di politiche sanitarie e di partecipazione civica. Di formazione sociologica, da circa 17 anni è impegnata nella tutela dei diritti in ambito socio-sanitario, nell’ analisi delle politiche sanitarie, nella partecipazione civica. Il suo innamoramento per i diritti delle persone è nato dall’ascolto delle storie delle persone con esperienza di malattia. È stata vice coordinatrice del Tribunale per i diritti del malato e direttore del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici di Cittadinanzattiva. Ha partecipato come componente di giuria in consensus conference come quella sulla medicina narrativa, oltre che in tavoli istituzionali. Ora l’esperienza di malattia si è avvicinata alla sua vita.
Giovanni Parapini

Giovanni Parapini

È esperto di public affairs e comunicazione. Inizia nel 1982 in Condè Nast, come responsabile ADV di Vogue Italia e Vanity Fair. Nel 1985 è in Euro Advertising e nel 1993 è project manager a Londra, ad Xmpr (poi Mice Group). Nel 1997 è direttore comunicazione di Esprit International. Nel 2001 passa a Filmgo e nel 2004 fonda Aleteia Communication. Nel 2014 apre a Bruxelles l'ufficio di Consenso e tra il 2014 e il 2016 è presidente di Eunews. Tra i fondatori del Gruppo Hdrà, dal 2016 è direttore Comunicazione, Relazioni Esterne, Istituzionali e Internazionali in Rai.
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Carlo Rossella

Giornalista, ha iniziato la sua carriera a La Stampa per poi divenire inviato di politica e di cultura, coprendo i più importanti avvenimenti italiani, dal terrorismo alle vicende politiche dell’eurocomunismo. Dopo essere stato inviato di politica estera, coprendo guerre e crisi dal Medio Oriente all’Africa, ai paesi oggi ex socialisti e all’America Latina è stato nominato direttore del TG1 prima, a seguire di La Stampa, Panorama e TG5. Dal 2007 è presidente della casa di produzione e distribuzione cinematografica Medusa Film.
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Enrico Vanzina

Nato a Roma nel 1949 è uno sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. Lavora anche come giornalista e scrittore. È il primogenito del regista e sceneggiatore Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) e di Maria Teresa Nati, e fratello del regista e produttore Carlo Vanzina. Ottiene il Baccalaureat Francese al Lycèe Chateaubriand di Roma nel 1966. Si laurea in Scienze Politiche a Roma nel 1970.
Giordano Beretta

Giordano Beretta

Medico specialista in oncologia, è direttore dell'unità operativa di oncologia medica di Humanitas Gavazzeni Bergamo. Nell'area dei tumori dell'apparato gastroenterico, sua principale area di specializzazione, il Dott. Beretta ha partecipato in qualità di sperimentatore principale a numerosi protocolli di ricerca clinica, oltre ad essere stato coordinatore dal 2002 al 2019, della Task Force dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) sulle linee guida del carcinoma del Colon-Retto. Nel 2017 è nominato presidente eletto AIOM, società scientifica della quale è presidente in carica dal 27 ottobre 2019.
Segretario della Giuria: Benedetta Nicastro, Corporate Communications Manager di Roche
IL MANIFESTO
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