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Roche – A fianco del coraggio
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Inizia tutto i primi giorni di Agosto. Una chiamata dall'ospedale dopo un banale emocromo. Signora, non ce lo aspettavamo, ma dall'analisi risulta che lei ha la Leucemia Acuta. Inizia la corsa in ospedale, trasferimenti in dei centri capaci di curarla. Io, suo figlio di 30 anni, assisto mia madre. Un anno fa, la mia vita viene stroncata da una notizia simile. Un tumore alla gola. Mi ero laureato a Milano un po’ in ritardo. A 27 anni. Avevo iniziato la mia prima esperienza lavorativa di 6 mesi. Uno stage per il mio futuro, ma viene tutto cancellato. Devo lasciare tutto per curarmi. Rabbia, rancore, angoscia. Tutte emozioni che sono entrate a far parte di me e difficilmente riescono ad abbandonarmi. Dopo un anno dalla mia diagnosi cerco nuovamente di riprendere possesso della mia vita ma, mia madre, i primi giorni di Agosto riceve questa notizia. Una signora di 70 anni separata da 10 anni. Sola. Chi l'aiuta? Chi l'assiste? Come posso aiutarla? La mia vita si ferma nuovamente ed ora sono qui. In una casa di Roma pagata a stento. A pulire giornalmente casa perché ne va della sua vita, a dargli forza per affrontare tutto, ad assisterla perché lei ha tante limitazioni. La mia vita, al contrario, si consuma sempre di più. Le aziende non mi considerano perché mi vedono come un vecchio nulla facente senza esperienza ed a spasso. Un ragazzo di 30 anni che non ha esperienza lavorativa. Non ne ha avuto modo e nessuno me lo ha permesso di fare. Gli amici, non vi è più tempo né luogo. L 'amore, non saprei neanche dove trovarlo e quando. Io mi sento sempre più a disagio a vivere accanto a qualcuno. Ho 30 anni eppure, la mia vita sembra essere già finita. La difficolta nell'assistere qualcuno non è in tutto questo racconto. Ma nel vedere che tutto ciò che sacrifichi e che fai, non riesce a migliorare nulla in tua madre. Angoscia, disperazione, senso d'inutilità. L'unica speranza è guardare al cielo, dietro le nuvole. Non resta altro.