Linfoma di Hodgkin:
Durante quel periodo ci sono stati mille stati d'animo ognuno abbastanza forte da far cancellare il precedente.
Ora si rimane come se fosse stato solo un film. Tutto è tornato quasi alla normalità.
Ogni volta che si parla di una determinata situazione il pensiero torna lì e tornano quegli stati d'animo.
Per fortuna è solo un ricordo passato.
A quei tempi invece la sensazione ti rimaneva giorno e notte persistente.
Mi ricordo quando non si sapeva cos'era, ci si scherzava sopra.
Mi ricordo anche quando si è saputo che era qualcosa di grave, ma nessuno ti diceva cosa fosse, è stato il momento peggiore.
Tutta la giornata cercando di capire con Wikipedia, ricerche varie e blog su cosa potesse essere.
Stavo diventando matto nel cercare di fare inutilmente una diagnosi, meglio non pensarci, ma non era facile. Di notte si dormiva male e da sveglio il pensiero era quello.
Una volta saputo cosa fosse, curabile all' 85%, è arrivato il momento della fretta e della speranza che la diagnosi e la cura fossero giuste. Tutti i tempi tecnici sembravano sprechi e volevo che iniziasse la cura. Invece quando la cura è iniziata, dopo due sedute, l’'esame ha confermato la riduzione... Finalmente è finita la mia maratona e mi sono calmato, mentre invece tu eri al centro della corsa. Le fatiche le abbiamo passate insieme ed è andata bene.
Dei mesi della cura e delle difficoltà non ho da scrivere, ciò che abbiamo passato lo sappiamo noi.
Mi ricordo però l'ansia iniziale e le paranoie legate alla chemioterapia.
Meglio prevenire tutto perché non si sa la reazione, quindi mascherine, no posti pubblici, aperitivi, cinema, ecc. Però quando si vede che il corpo risponde bene, meglio lasciare un po’ andare, altrimenti lo stress psicologico diventa più pesante del rischio, e lì il corpo si abbatte.
Mi ricordo che avevo molta pazienza, ma comunque provavo a lasciarti far le cose da sola, anche se allora non riuscivi ad alzare nemmeno una bottiglia.
La pazienza nasceva vedendo la fatica nel fare la chemio, da quanto tempo stavi patendo e dal pensiero che se qualcosa fosse andato storto, allora quelli sarebbero stati gli ultimi mesi.
L'istinto era di passare ogni secondo libero con te.
È andata bene, ma l'unica cosa che ancora mi fa paura e rabbia è che se qualcosa fosse andato diversamente non ti avrei qui e tanti altri non hanno avuto la nostra fortuna.