Tutto è affidato al Caso.
Ma se il Caso, o il Kaos, è l’ordine a noi ancora sconosciuto, di cui cioè ci sfugge il controllo perché ancora non riusciamo a comprenderlo, il Kosmos è l’ordine come lo conosciamo, o come vogliamo che sia.
Ma andiamo per ordine…
È la primavera dell’86, due ragazzi incrociano, nella pausa tra una lezione e l’altra del corso di Laurea in Matematica, i loro sguardi, che restano uniti per sempre...
Per sempre?
Qui entrano in gioco Kosmos e Kaos, per dare un segnale della loro essenza.
I due ragazzi, nel loro Kosmos, crescono insieme, decidono di fare un percorso di vita comune, con due splendidi figli e la possibilità di trasferirsi da una bellissima città (Napoli), in una città altrettanto incantevole (Firenze) che dà ad entrambi le opportunità per realizzarsi personalmente e professionalmente.
Tutto troppo bello… fino all’arrivo del Kaos, che sconvolge le loro vite.
Sconvolge sicuramente la vita di Lei, che si trova, letteralmente, da un giorno all’altro a combattere un “mostro” che già conosceva (lavora in ambito sanitario), ma che mai avrebbe immaginato quanto potesse scompaginarle l’esistenza.
Ma anche la vita di Lui, al quale il “mostro” ha già portato via, anni prima, la mamma.
Lei è una donna forte, coraggiosa, lo è sempre stata, ed inizia facendo la cosa più semplice, ma difficilissima da accettare: chiama il “mostro” col suo nome, cancro, o, se preferite, “carcinoma infiltrante di tipo B”, senza timore né vergogna, ed inizia subito questa nuova ed impegnativa fase della sua vita.
A partire dalla parte chirurgica, che deturpa il suo giovane corpo, ed, a seguire, la parte delle terapie, che la destabilizzano fisicamente, togliendole quelle certezze di donna, che la natura le aveva, fino ad allora, magnanimamente concesso.
Lui le sta vicino, la accompagna, aiutato dal conoscerla così bene, da sapere quanto la ragazza conosciuta all’Università sia diventata una donna forte e fragile, determinata e dubbiosa, con anche l’ironia ed il sarcasmo indispensabili, soprattutto nella parte psicologica di questa lotta, e l’ottimismo ed il realismo, così come diceva Matilde Serao “abbiate una filosofia ottimista, o almeno uno scetticismo giocondo”.
E la forza di Lei è così grande da sconfiggere il cancro ed a ripristinare, dopo il periodo di ingovernabile Kaos, il loro naturale percorso di amabile Kosmos.