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Roche – A fianco del coraggio
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Sono Vincenzo, ho 68 anni e sono sposato dal ‘79 con Flora che di anni ne ha 59. Viviamo a Roma, ma siamo nati a Salerno. Abbiamo 2 figli, Margherita e Roberto, che per una sofferenza alla nascita è un disabile cognitivo. Io lavoravo facendo i turni e Flora si dedicava alla famiglia, senza l'aiuto di nessuno: si è presa cura di tutti, soprattutto di Roberto con le terapie e con la scuola, fino a quando nel 2000 si è affacciato il tumore. È stata operata, ha tolto ovaie, utero, appendice, e poi è stata sottoposta ad un ciclo di chemio. Per una donna subire un intervento così non è semplice, così come non è facile perdere i capelli e farsi vedere dai figli e dal marito così fragile. La spronavo, la incoraggiavo, ma più di tanto non potevo fare, dovevo lavorare, mentre lei continuava ad essere l'angelo del focolaio. Con speranza, fede e forza siamo riusciti a superare questo periodo, ma dopo 11 anni il tumore è tornato. Flora si è ammalata di nuovo, una recidiva, altro intervento pesante, 13 ore con conseguenze forti. Questo mina la nostra famiglia, lei non è stata più quella di prima, ma nonostante tutto, compresa una lunga convalescenza intervallata da piccoli interventi riparatori, riusciamo ad uscirne fuori. Poteva contare sul mio appoggio: ero andato in pensione e mi dedicavo solo a lei, ero diventato il suo infermiere di fiducia e le facevo compagnia. Mia figlia Margherita aveva la sua famiglia e Roberto è entrato a far parte di una struttura specializzata, perché Flora non poteva accudirlo più come prima. Ho imparato tante cose, medicato con amore e coraggio ferite forti, mi sono preso cura ogni giorno della stomia che aveva a causa dell'ultimo intervento. Sono cambiato, sono diventato forte, ho imparato tanto da lei che mi ha dato coraggio nonostante il tumore. Dopo 2 anni ha dovuto subire un nuovo intervento delicato, con le conseguenti terapie, ed eravamo provati e stanchi, ma anche questa volta non ci siamo lasciati andare. Flora si è ripresa ma non è la stessa di prima come non lo sono io. Ci siamo trasformati, siamo una nuova coppia e il nostro rapporto è migliorato, ci sosteniamo e non possiamo fare a meno l'uno dell'altra.