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Roche – A fianco del coraggio
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E quindi?
L’esito della TC non dava dubbi. I dolori che da più di due mesi si erano manifestati, qua e là, erano associati a quel piccolo rigonfiamento sulla clavicola destra che l’immagine aveva restituito come macchia nera. Piccola macchia nera. Segnale di un carcinoma renale a cellule chiare.
Le domande successive furono: Perché? Perché proprio io? A me?
Le solite domande, a pensarci bene, che ognuno si pone in quei momenti, e alle quali non c’è risposta. Che fare? Era la domanda. Ci si organizza. Si affronta il nemico. Inizia la battaglia. Anche se la guerra è persa in partenza, e non si conosce l’evoluzione.
Due anni. Così mi disse, lei.
Questa era la durata prevista statisticamente dagli studi, avendo già diffuse metastasi ossee e la classificazione di livello IV, con un interessamento più vasto a livello sacrale. Essere medico e leggere queste carte è stato per lei ancora più crudele. Si è sbagliata di 1 mese.
E quindi?
Dove si va? Certo non vicino casa. La realtà calabra è quella che è. Si deve andare fuori: Milano. Come si va? Si viaggia in aereo. Per fortuna c’è il collegamento. Quasi da subito ci vorrà l’assistenza al volo, per salire e scendere. Ma poi anche per i vari trasferimenti ci sarà bisogno di un cuscino da mettere sui sedili: dell’aereo, della macchina, del taxi, poi ovunque.
Meglio abitare vicino all’ospedale. Un B&B? Un appartamento? L’importante è la vicinanza all’ospedale, sebbene i 500 metri di distanza, che non sembrano molti, saranno percorsi sempre più spesso in taxi. E poi il tempo? Il tempo si dilata. Le medicine? I trattamenti? La frequenza dei farmaci, la regolarità, necessaria. Teniamo il diario.
Il secondo anno, con il cambiamento della terapia, si è potuto gestire vicino casa. Sicuramente meglio.
Ma la malattia, questa malattia, fa un effetto strano.
Misteriosamente le persone si sono selezionate e rarefatte. Con l’acuirsi della malattia, si sono ritrovate alcune vecchie amicizie e perse altre.
Così.
Certi abbandoni sono stati feroci.
Essere “care giver” e non avere vicino le persone che vorresti avere, ti strugge.
Ma poi l’ondeggiamento, la variabilità della malattia. Sebbene il dolore via via più intenso, da tenere sotto controllo, sia stato l’elemento permanente, le cose cambiavano continuamente, in ogni parte del corpo. Quanti organi ha il corpo umano! Sono stati interessati tutti.
E quindi?
E quindi, questo.