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Roche – A fianco del coraggio
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Fino alla fine
È lo slogan dei tifosi di una nota squadra di calcio. In passato ho parlato di tennis, ora di calcio, perché ancora una volta è lo sport che mi dà da vivere. A volte mi son chiesto cosa volesse dire: fino alla fine. Sì Cicci, fino alla fine.
Cicci era il nostro soprannome, nostro perché valeva per entrambi, come lo Ying e Yang, eravamo Cicci e Cicci, e fino alla fine lo hai chiamato senza che neanche le persone a te più care capissero chi fosse.
Fino alla fine hai costruito e risistemato per un domani che non è arrivato, o meglio, che non ti ha trovato. Fino alla fine hai vissuto al massimo la tua vita, magari due, tre, sapendo che il tempo stava scadendo. Fino alla fine hai sofferto e sperato senza sottrarti alla fatica del ruolo che ti è stato assegnato. Fino alla fine è uno slogan noioso a ripetersi, ma rende l’idea della tua perseveranza.
Volevamo vincere e abbiamo vinto, prima tu, poi il premio. E invece abbiamo perso. E dico abbiamo perché giocavamo insieme. Di più non potevamo fare, meglio di così non potevamo giocare.
Ma è qui che viene fuori la regola fondamentale del tennis: bisogna imparare a perdere, perché il più delle volte si perde e non è facile accettarlo e uscire dal campo a testa alta. Io ho perso con te, in una maniera brutale, non solo la partita, ma come quando giocavo con i bulli di periferia, si sono portati via il pallone, hanno portato via pure la porta, le scarpe, hanno portato via te. Sono rimasto nudo e confuso, non so più se fosse tennis o calcio, poco importa, io intanto scrivo storie, storie di te, perché è l’unica cosa che mi resta da fare per lasciare un segno a chi ci segue, per trasmettere loro le nostre emozioni forti.
Eravamo calati in una realtà dove qualsiasi azione avessimo intrapreso saremmo stati sconfitti, e l’unica soluzione per sopravvivere sarebbe stata quella di cambiare le regole del gioco, ma questo accade solo nella fantascienza di un episodio di Star Trek.
Ho provato rabbia, ho gioito, ho odiato, ho ruggito, ho pianto, ho accarezzato.
Tanto questa volta non vinciamo con una storia così triste, ma abbiamo giocato alla grande.
Ti ho amato, fino alla fine.