Per quasi vent'anni ho seguito passo per passo mia moglie colpita da astrocitoma o tumore giovanile nell'anno 2000.
La prima diagnosi, fatta all'Ospedale Galliera di Genova, è stata 1 anno di vita e 15 giorni per paralizzarsi. Lì ho iniziato a cercare in Italia e nel mondo altri pareri perché lo dovevo a Lei ed a nostro figlio che allora aveva 10 anni. Ho cercato di capire cosa stesse succedendo parlando con i più grandi esperti di tumori al cervello. Controlli semestrali (R.M. con contrasto) per vedere se il mostro faceva progressi, finché nel 2007 iniziò a non vederci più : fino alla cecità quasi totale con una progressione rapidissima. Inizio della terapia proseguita per due anni senza interruzioni: risultati ottimi, Lorenza aveva riacquistato la vista tranne il senso di profondità : per Lei uno scalino o una discesa erano la stessa cosa.
Io vedevo però dei peggioramenti negli anni successivi in quanto a forza (arti sinistri) e coordinazione, finché sul finire del 2013 ho incominciato a "perderLa" per strada, nei supermercati (assenze): per 40/50 secondi Lei non era più con me.
Nel 2014 iniziamo all’ospedale "LE MOLINETTE" di Torino una nuova chemio. Risultati pochi ma strascichi pesanti sulle forze fisiche di Lorenza.
A primavera 2018 i dolori alle gambe divengono sempre più forti fino a farla rimanere a casa nell'autunno dello stesso anno.
Inizia un vero calvario che la porta alla paralisi della parte sinistra con conseguente immobilizzazione nel letto speciale, badante tre volte al giorno per aiutarmi a cambiarla ecc. ecc. Il 30 novembre 2019 Lei finisce di soffrire alle ore 10 e 00 con me accanto che le accarezzo il volto per un Suo ultimo sorriso : spero almeno Lei sia serena ...