Un giorno la vita mi ha colpito così forte che mi ha insegnato a resistere, il 27 ottobre 2017 il giorno del mio ventottesimo compleanno ci viene detto in quella glaciale stanza di ospedale che Eleonora ha un lnh al mediastino al quarto stadio. Subito veniamo accolti dall’ ematologa che con toni dolci e pacati ci prospetta il piano di battaglia anche se in quel momento era tutto così offuscato e le nostre menti erano altrove, il panico aveva preso il sopravvento, io ero decisamente nella luna, infatti sentivo le voci lontane da me. Uscendo dalla stanza con gli occhi pieni di lacrime tra un abbraccio e un bacio ci siamo fatti forza dicendo “questo mostro lo mandiamo via dalla nostra vita “. Così piccoli non doveva succedere, ma per ottenere la nostra tranquillità ci siamo ripromessi di affrontare il tutto con filosofia. Ci sono volute almeno due settimane per il colpo ricevuto, ma non potevo cambiare nulla, solo trasmettere forza. Iniziano le cure di chemio, ricoverata 7 giorni con infusione continua ogni 21 giorni per 6 lunghi mesi, ormai quelle stanze erano casa per noi. Ogni mese che passava i cambiamenti erano tanti, ma se si ama veramente sono solo di passaggio e tutto rifiorisce (capelli occhi fisico ecc) basta pensare alle stagioni. I primi 3 cicli il mostro era stato battuto in parte gli ultimi tre purtroppo no, così decidono di fare altre 2 cicli per prepararla al trapianto autologo fatto il mese di dicembre 2018. La mia Ele torna a casa il 16 gennaio 2019, un agonia interiore durata 45 lunghi giorni senza poterci vedere e abbracciarci. Dopo inizia il mantenimento, oggi dopo esattamente 1 anno dal trapianto io e la mia Ele siamo più forti di prima con tanta voglia di vivere progettando il nostro castello mattone per mattone. Ovviamente ci portiamo dentro le ferite che questo mostro ci ha lasciato ma di sicuro ci ha resi ancora più sensibili a tutto ciò che accade intorno a noi. L' Amore salva. Voglio ringraziare i medici e la ricerca che ogni giorno con umanità e amore danno speranza a tutti coloro che pensano di essere arrivati al capolinea. Ricordiamoci che l’ottimismo e la speranza camminano di pari passo ed in queste tragedie sono i migliori amici che si possono avere. Vero, i momenti brutti sono tantissimi, però non c’è cosa più bella che Vivere ogni giorno con la gioia di essere grati alla vita, mi ritengo fortunato perché la mia Ele è la mia insegnante di vita e siamo ritornati a viaggiare dopo 3 anni.