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Roche – A fianco del coraggio
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La mia storia, anzi quella di mia moglie comincia 5 anni fa, novembre 2014. Un anno prima eravamo sull'orlo della separazione per una presunta relazione che lei aveva avuto con un’altra persona, provavo tanta rabbia all'epoca, abbiamo vissuto per quasi un anno da separati in casa, pensavo sempre ad una probabile separazione ma non riuscivo, perché in fondo amavo ancora mia moglie.
Il destino sa essere ancora più crudele, dopo mesi di coliche addominali, a mia moglie è stato diagnosticato un tumore ovarico con carcinosi peritoneale al quarto stadio, gli oncologi le avevano dato solo 6 mesi di vita, con un percentuale bassissima di andare avanti per qualche anno.
La notizia mi sconvolse e da una possibile separazione, che sembrava ormai vicina, ho deciso di restarle accanto ed andare avanti. Il primo anno è stato duro, inizialmente lei non riusciva ad accettare la diagnosi, sembrava andata fuori di testa, atteggiamenti violenti e aggressivi, talvolta momenti di eccessiva euforia, oltre al supporto di un oncologo ho dovuto farla seguire anche da uno psichiatra.
Cominciammo con i cicli di chemio che duravano dalle 6 alle 8 ore, fortunatamente la chemio iniziò a fare il suo effetto e si poté procede con l'intervento chirurgico della durata di 9 ore, anche quello andò a buon fine.
Dopo un ricovero di 12 giorni, seguo io il post intervento essendo infermiere, qualche settimana di allettamento con qualche piaga da decubito per poi pian piano alzarsi e uscire le prime volte con una carrozzina. Quando riuscì a riprendersi completamente, dopo circa 6 mesi, anche se ancora provata dai cicli di chemio e dall’intervento, riusciamo a passare le vacanze al mare, dopo circa un anno mia moglie era ancora viva e la tac risulta negativa, è stato un momento felicità.
Dopo sei mesi la malattia si ripresenta e si ricomincia di nuovo con i cicli di chemio, da quel momento è stato un calvario senza fine, ad ogni ciclo, ad ogni tac, ci chiedevamo fino a dove si sarebbe potuto arrivare.
Arriviamo all'estate del 2019, dopo quasi 5 anni di lotte e sofferenze, quell'estate per lei è stata la migliore da quando si era ammalata, direi che è stata fantastica, ancora non lo sapevo anzi lo sapevo ma non ci volevo mai pensare, la chemio cominciava a non dare più risultati e le metastasi aumentavo in tutto l'addome ed il torace.
Si arriva ai primi di dicembre, vengo convocato dagli oncologi, che mi dicono oramai non c'è più nulla da fare. Il 27 dicembre mia moglie è morta fra le mie braccia.