A fianco del coraggio... curioso, quando ne ho sentito parlare non ho capito cosa volesse dire - poi mia mamma si è ammalata, di nuovo, e tutto è stato molto più chiaro.
La prima volta che mia mamma ha avuto il cancro è stato ventisette anni fa, il male che oggi la consuma è una recidiva. Ventisette; scritto in lettere sembra ancora più lungo. Ci si può ammalare così, dopo ventisette anni? Dopo aver sconfitto il cancro una volta, si può ricominciare a lottare, con ventisette anni in più sulle spalle?
Quando me lo hanno detto ho fatto finta di sbagliare strada, mi sono chiuso in un angolo e ho pianto, tanto. Poi mia mamma ha riunito la famiglia e ci ha detto che voleva lottare, che non aveva paura e che quindi, piuttosto di piangere, bisognava aiutarla. Bugiarda: era terrorizzata, lo sapeva di non avere molte speranze, con tutte quelle metastasi, però doveva essere forte per noi, molto più fragili. Dove abbia trovato tutto quel coraggio non lo so, fatto sta che è stato contagioso.
Ci sono stati momenti terribili: quando le tac di controllo non sono andate bene, quando è peggiorata all'improvviso e ha smesso di mangiare, quando non ci ha più riconosciuto. Ci si rende conto che si è profondamente inutili e, per un uomo, abituato a cercare di risolvere problemi e a prendersi cura degli altri, è massacrante... in realtà lo è per tutti. Mi sento logoro, mi ritrovo a pensare “ma è tutto vero? Come siamo arrivati a questo punto?”
Eppure non c’è giorno in cui mi penta di essere stato con lei durante la sua malattia, anche adesso che ha finito le forze e aspetta solo di morire, e sono io a sussurrarle “coraggio”; mi scopro ad amarla di più, in modi che non so spiegare... non è più solo mia madre, ma anche il mio tesoro, la mia bambina, la compagna di silenzi misteriosi, di lacrime sincere, di sorrisi improvvisi. Riesco a farlo, a sopportare, solo perché è il coraggio di mia mamma, e non il cancro, che mi ha infettato.
Le lacrime di gioia che ho visto sul suo viso per le piccole cose - un raggio di sole che illumina la stanza, una brezza improvvisa che scuote i rami di un albero, fuori dalla finestra - sovrastano ogni angoscia, mi curano da ogni male, bastano a ripagarmi di ogni sforzo, danno senso alla mia vita.
Restare a fianco del coraggio non è una scelta, è semplicemente la cosa giusta da fare. Perché il coraggio ti entra dentro, diventa tuo, da donare agli altri... e ne abbiamo davvero bisogno.