Io e Silvia siamo insieme da 17 anni, io ho 66 anni, Silvia, mia moglie, è più giovane. Lei è Rumena con nazionalità italiana, io sono italiano. Abbiamo due splenditi figli Federico di 15 anni e Margherita che ne ha 14 anni. Mia moglie è una persona molto altruista e disponibile, ha fatto per molti anni la volontaria nella Croce Rossa. Alla fine del 2018, nostro figlio, Federico, si è ammalato di una forma depressiva piuttosto importante, ha commesso più volte atti di autolesionismo, qualcuno anche un po’ grave.
Nei primi mesi del 2019 è stato più volte ricoverato in ospedale nei reparti di neuro psichiatria infantile, prima qui in Italia e poi in Romania, a Bucarest. Mia moglie l’ha sempre seguito, giorno e notte; in questa triste vicenda. Nonostante avesse già dei disturbi tirava avanti, non aveva tempo per curarsi, la sua priorità era nostro figlio. A settembre 2019 scopriamo che ha un tumore all’ovaio. A metà settembre viene operata, subisce un intervento di due giorni, prima l’asportazione di tutto l’apparato genitale e poi anche una piccola parte dell’intestino. Il tumore era maligno di alto grado, fortunatamente abbastanza circoscritto, e dovrà fare almeno sei cicli di chemioterapia. Era venuto il mio momento ora toccava a me curarla, stargli vicino il più possibile, rassicurarla. Arriva il giorno dell’intervento, speri sempre che sia rapido, poi passano le ore, arriva sera, mi dicono che dovrà essere spostata in un altro reparto poiché il giorno dopo, dovrà subire l’altro intervento all’intestino. Una dottoressa mi dice che è stata un’operazione molto complessa e che il tumore è maligno!! In quel momento mi sento perso, in me subentra una grande consapevolezza dell’importanza del nostro legame che viene dal cuore. Mi ha aiutato molto anche la grande fede in Gesù e nella Madonna, quando ero vicino a lei nella sala rianimazione, pregavo moltissimo e meditavo sulla profondità della fede religiosa, sentivo che mi entrava una grande forza. Ora stargli vicino, curarla, fargli le medicazioni che gli servono per me non sono un peso, anzi lo faccio con tanta gioia e con una grande speranza che tutto si risolverà per il meglio.